RISK MANAGER DELL’AMBIENTE, LE AZIENDE POSSONO FARE SENZA?

Il risk manager dell’ambiente è una figura ormai indispensabile per aziende che operano nei più svariati ambiti industriali e di qualsiasi dimensione. Non solo le grandi imprese considerate ad alto impatto ambientale come le aziende chimiche, farmaceutiche, petrolifere, energetiche e dei trasporti, ma anche quelle che operano nell’industria tessile, nell’alimentare, piuttosto che le municipalizzate.
Tutte le aziende sono infatti esposte ai rischi di danno ambientale. Danno ambientale che viene inteso come qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto o indiretto, di una risorsa naturale o dell’utilità assicurata da quest’ultima.
L’impatto sulla situazione finanziaria di un’azienda che non adotta una corretta politica ambientale può essere rilevante sia in termini economici diretti, sia in termini di prestigio e reputazione, generando molteplici conseguenze.
Da tempo l’attenzione delle imprese italiane alle tematiche ambientali è entrata a far parte del quotidiano. L’interesse nei confronti del tema “rischi ambientali” è andato crescendo anche a seguito di alcune disposizioni comunitarie, prima tra tutte la Direttiva 2004/35/CE sul danno ambientale che rafforza il principio comunitario “chi inquina paga”.
I rischi sono molteplici nelle diverse fasi e funzioni produttive. In base alle più recenti normative in queste situazioni si delineano profili di responsabilità penale e civile con l’obbligo di bonifica e ripristino della situazione iniziale per l’imprenditore o per l’amministrazione pubblica che ha causato l’incidente.
Questo vuol dire un danno economico immediato (che in media è dell’ordine di centinaia di migliaia di euro) a cui si può aggiungere l’interruzione temporanea dell’attività produttiva. È certo che questi avvenimenti creano conseguenze indiscutibili sull’immagine dell’impresa le quali, in alcuni casi, possono portare anche alla chiusura definitiva dell’azienda.
Il risk manager dell’ambiente individua le fonti di rischio e ne valuta l’impatto sul business. In accordo con il management aziendale decide le misure da prendere internamente per contenere i rischi (tecnologie e processi) nel rispetto delle disposizioni normative. In base alla conoscenza dei processi dell’azienda selezionerà quali coperture assicurative sottoscrivere.
Non sono certo molte le imprese italiane che possono inserire in organico la figura di risk manager ambientale. E le PMI e le micro imprese? Se all’interno delle grandi imprese il risk manager lavora insieme al broker di assicurazioni nella fase di trasferimento del rischio, ovvero la fase di sottoscrizione delle coperture assicurative, nelle aziende di dimensioni medie e piccole è lo stesso broker ad occuparsi delle diverse fasi di analisi, sottoscrizione e gestione dei rischi ambientali.