L’attenzione delle aziende europee nei confronti delle questioni ambientali è in decisa crescita, anche grazie alla direttiva UE sulla environmental liability che ha ampliato la definizione di danno ambientale, imponendo alle imprese non solo attività di prevenzione, ma anche di ripristino della situazione originaria, nel caso di modificazioni ambientali.
L’ampliamento del campo delle responsabilità ha fatto emergere nuove esigenze in termini di gestione del rischio e copertura assicurativa, con il mondo delle imprese che stanno prestando grande attenzione su decisioni in materia ambientale non perseguibili in passato, ma che oggi possono comportare conseguenze anche pesanti.
Sulla base di queste nuove tendenza l’Anra (Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali) ha steso le 5 regole auree da osservare per la gestione del rischio ambientale.
- sapere identificare le potenziali fonti inquinanti o, più in generale, le criticità ambientali
- mappare i processi e le strumentazioni utilizzate in azienda
- individuare le modalità di prevenzione e controllo dei rischi
- in base ai risultati delle analisi svolte vanno delineati gli scenari di vulnerabilità
- ricerca delle soluzioni per minimizzare l’impatto di un eventuale incidente ambientale
L’iniziativa rientra in un più ampio progetto di formazione che Anra sta promuovendo per fornire le competenze necessarie in materia di tutela ambientale.
“Nei percorsi di formazione che ANRA sta sviluppando – ha osservato il presidente di Anra Alessandro De Felice – si impone sia la parte relativa alla gestione del rischio di inquinamento ambientale, sia viene dato rilievo agli strumenti di trasferimento dei rischi, che proprio in presenza di eventi legati ai mutamenti climatici e dell’ambiente trova una sua concreta applicazione”.