LE AZIENDE ITALIANE VANNO ALL’ESTERO MA SENZA PROTEZIONI

 

La fine del mondo a due blocchi e l’avvento della globalizzazione con l’ausilio delle tecnologie avanzate e l’arrivo sulla scena delle economie emergenti, hanno modificato le coordinate del sistema produttivo mondiale.
La crisi esplosa nel 2007 non ha fatto altro che accelerare il declino delle imprese che non sono state capaci di rispondere velocemente ai nuovi stimoli del cambiamento.
Concentrandoci soltanto sul nostro Paese, le imprese che hanno resistito meglio ai venti contrari della recessione sono quelle che hanno allargato i propri orizzonti aprendosi a nuovi mercati.
Ora però è il momento di cambiare passo e per sfruttare lo sviluppo dei paesi emergenti le imprese italiane non possono più limitarsi a esportare, ma devono essere direttamente presenti in quei mercati.
Nel 2012 la presenza delle imprese italiane all’estero è stata rilevante: 21.830 controllate in 160 paesi per un totale di oltre 1,7 milioni di addetti e un fatturato di 546 miliardi di euro. Nel biennio 2013-2014 si è confermata la tendenza verso una crescente internazionalizzazione del sistema produttivo italiano.
I settori a maggiore vocazione internazionale solo l’estrazione di minerali da cave e miniere, l’auto, la gomma, le materie plastiche e la fornitura di energia elettrica e gas.
In questo quadro, molte delle PMI che vanno all’estero nonostante una spiccata propensione all’innovazione presentano gravi lacune dal punto di vista delle coperture assicurative, non adeguando i contratti in essere alle legislazioni locali con il risultato di provocare una gran confusione nella gestione dei rischi o lasciando del tutto scoperte alcune aree di rischio.
Le differenze linguistiche, legislazioni locali, tariffe obbligatorie, monopolio di compagnie di Stato possono essere fonte di disfunzioni: una soluzione a queste problematiche sono i programmi assicurativi multinazionali, finalizzati a gestire centralmente la molteplicità e varietà dei rischi cui le imprese sono esposte localmente.
Problemi delicati che non vanno sottovalutati dalle imprese che possono trovare risposta rivolgendosi al proprio Broker di fiducia. Sarà lui ad occuparsi delle problematiche internazionali delle aziende facendo leva sulla propria expertise e utilizzando il network internazionale di partner che garantiscono la presenza fisica di operatori nei Paesi dove si applicano i programmi di tutela assicurativa.