LE ASSICURAZIONI ITALIANE SONO PRONTE AL NUOVO REGIME DI SOLVENCY II?

L’Italia è stato uno dei primi Paesi a recepire la direttiva Solvency II, con ampie modifiche al Codice delle Assicurazioni Private e una rivisitazione dell’Ivass sulla normativa secondaria, di sua competenza.
La crisi che aveva colpito le compagnie assicurative nel biennio 2010-2011 è definitivamente superata e l’era dei tassi d’interesse molto bassi non fa paura alle compagnie italiane, che hanno saputo bilanciare le durate finanziarie dell’attivo e del passivo molto meglio delle consorelle tedesche e francesi, come si desume dagli stress test condotti dall’EIOPA.
Al momento, restano aperti due problemi: quello riguardante il trattamento a fini prudenziali dei titoli di debitori sovrani e la doppia contabilità che le aziende dovranno produrre.
Sulla prima questione, l’EIOPA (L’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) ha suggerito alle Autorità di vigilanza nazionali, già nello scorso mese di aprile, di verificare che le compagnie di assicurazione non continuassero a considerare nei loro modelli interni i titoli sovrani come privi di rischio.
Un assunto, considerato discutibile dall’Ivass sul piano della correttezza analitica. La volatilità del valore dei titoli pubblici di alcuni Paesi dell’area dell’euro che si è manifestata in occasione della “crisi dei debiti sovrani” ha riflesso in grande misura generali timori di rottura dell’euro. Un evento la cui probabilità è stata sovrastimata dai mercati; le stesse valutazioni delle agenzie di rating tendono ad avere effetti pro-ciclici.
L’Ivass ricorda come in campo bancario si sta svolgendo un’analoga discussione nelle sedi ufficiali europee; il rischio macro-prudenziale di vendite improvvise e massicce di titoli per non incorrere in maggiori assorbimenti di capitale è infatti oggetto di preoccupazione. Vi è comunque consapevolezza del problema insito nell’ampia quota di attivi delle nostre compagnie investita in titoli di Stato italiani.
Su quest’ultimo argomento l’Ania ha sottolineato che nel 2014 gli investimenti complessivi delle imprese assicurative sono saliti del 12% a 630 miliardi di euro, di cui la metà in titoli di stato. I bond pubblici, ha recentemente ricordato il presidente Aldo Minucci, “hanno sempre garantito rendimenti soddisfacenti e oggi hanno significative plusvalenze potenziali”. Tuttavia, in prospettiva, “il perdurare di uno scenario di bassi tassi di interesse accentua la necessità di una maggiore diversificazione degli investimenti”.
L’atteggiamento dell’Ivass è quello di una valutazione caso per caso delle eventuali implicazioni, anche in termini di coefficienti patrimoniali. Con riferimento alle questioni contabili, viene poi ricordato come dall’anno prossimo le compagnie dovranno produrre due bilanci; uno a fini di vigilanza secondo i nuovi principi di Solvency II (fra cui quello della market consistency), l’altro redatto secondo gli usuali principi contabili.
Già oggi il bilancio contabile va a sua volta redatto in due modi diversi vale a dire principi nazionali per il bilancio d’esercizio mentre al bilancio consolidato vanno invece applicati i principi fissati dall’International Accounting Standard Board (IASB), detti International Financial Reporting Standard (IFRS).
L’Autorità di Vigilanza sta comunque rivedendo la normativa contabile in alcune parti per eliminare le incoerenze con Solvency II.