Davanti a una platea di oltre 250 operatori del mercato assicurativo italiano, Bergamasco ha sottolineato che “mai come ora si è vista tale sovrabbondanza di offerta assicurativa”. Il problema dello scarso ricorso allo strumento assicurativo da parte delle aziende non dipende quindi da una carenza dell’offerta. Secondo Bergamasco, per cercare di innalzare la tutela assicurativa delle piccole e micro imprese italiane e metterle quindi in sicurezza, bisogna iniziare a ragionare in maniera diversa: “Credo che vadano segmentati meglio, dal punto di vista dimensionale, i settori di appartenenza. Quelli che vengono definiti come grandi rischi, sono infatti molto strutturati e generano complessità e ricavi per le compagnie e gli intermediari che li gestiscono. Diverso è il caso delle piccole e micro imprese, dove i margini sono molto più contenuti per tutti i soggetti in campo e dove si tende a standardizzare, non sempre al rialzo dal punto di vista qualitativo, il profilo dell’offerta”.
Se il patrimonio produttivo del nostro paese è scarsamente assicurato, qualche responsabilità ce l’hanno anche gli intermediari, agenti e broker di assicurazioni. “Credo che uno dei problemi principali – sottolinea Bergamasco – sia dettato dal fatto che non sempre gli intermediari sono in grado di raccogliere le vere istanze dei piccoli imprenditori, anche in considerazione della marginalità molto bassa generata di questo segmento di attività. Serve una maggiore vicinanza, anche fisica, al piccolo imprenditore. Faccio un esempio: quante micro-imprese si riconoscono dietro il termine cyber risk? Secondo me molto poche, come molto poche recepiscono la proposizione della copertura danni indiretti che è molto complicata da capire per i non addetti ai lavori”.
“Il compito degli intermediari assicurativi – conclude Bergamasco – è proprio quello di calare nella realtà quotidiana concreta, quello che è un concetto elementare per gli operatori del settore. Dobbiamo essere capaci di trasferire con un linguaggio e una terminologia più semplice, adeguata ai nostri interlocutori per stimolarli sulle soluzioni che possono solo sostenere il loro business”.