IL MONDO VERSO UNA STAGNAZIONE SECOLARE?

Si tratta di valori molto distanti dal +5,1% annuo pre-crisi economica e, quello che fa paura agli esperti di Confindustria, è che queste percentuali potrebbero anche rivelarsi ottimistiche.

Aumentano, inoltre, i rischi al ribasso, derivanti da un rallentamento più brusco della Cina e degli altri maggiori emergenti, mentre “appare via via più evidente che gli effetti della crisi economica sugli investimenti, del rallentamento demografico e del minore impatto stimato delle nuove tecnologie sulla produttività sono molto persistenti. Ciò abbassa il sentiero di crescita dell’output potenziale, verso cui il PIL tende nel lungo periodo, tanto che alcuni economisti parlano di stagnazione secolare. Tuttavia, soprattutto nei paesi avanzati, un esito effettivo è possibile, ma dipende molto dal mix di interventi pubblici che verranno adottati per rilanciare la crescita e innalzare il tasso di sviluppo potenziale dell’economia”.

Cosa serve per uscire da questa fase di stagnazione?

Secondo gli economisti di Viale Astronomia occorre un mix di politiche per accelerare la crescita, per rilanciare la domanda, favorire la spesa in ricerca e sviluppo, procedere con le riforme strutturali, puntando sul manifatturiero, motore dello sviluppo.