1 – Requisiti finanziari minimi a copertura dei rischi
Con la definizione dei requisiti finanziari minimi si punta a coprire tre tipi di rischio: di mercato, di credito e il rischio operativo, ma anche tipologie di rischio secondarie comunque importanti come quello reputazionale, di concentrazione del credito e i rischi strategici.
2 – Governance e Risk Management
Il secondo pilastro prevede l’obbligo per le compagnie di assicurazioni di provvedere a un sistema interno e integrato di risk management, per capire se si è davvero in grado di fare fronte a determinati rischi.
Inoltre, vengono definite anche le attività di controllo delle autorità di vigilanza. Il motivo per il quale è stato introdotto il secondo pilastro in Solvency II è che non tutti i rischi sono adeguatamente verificabili tramite il rispetto di quanto richiesto nel primo pilastro della direttiva.
3 – Regole di trasparenza per il rafforzamento del mercato
Con il terzo pilastro la Direttiva detta le regole sulla trasparenza, sia verso le autorità di vigilanza, sia verso i mercati. Si cerca di tutelare allo stesso tempo sia gli azionisti dell’impresa sia i consumatori che acquistano i prodotti assicurativi. Diversamente dai primi due, questo pilastro mira non tanto a controllare le compagnie di assicurazioni, quanto piuttosto a renderle “comprensibili” agli occhi di chi ha interesse a valutarne la solvibilità.