FMI: LA CRISI CINESE PUO’ FRENARE LA RIPRESA

E’ questa l’analisi del Fondo Monetario Internazionale sullo scenario economico mondiale.

L’FMI parla di rischi crescenti, soprattutto in riferimento ai mercati emergenti e alle economie in via di sviluppo, citando tra le cause la crescente volatilità dei mercati finanziari, la flessione dei prezzi delle materie prime, l’indebolimento dei flussi di capitale in entrata e il deprezzamento delle valute dei mercati emergenti.

A far suonare l’allarme è la frenata dell’economia cinese che potrebbe avere un impatto maggiore del previsto sui mercati internazionali, mentre negli Stati Uniti il FMI prevede un’accelerazione della crescita nella seconda metà dell’anno.

Per quanto riguarda invece l’area Euro, “i dati preliminari sul secondo trimestre sono stati in qualche misura più deboli del previsto, con una sorpresa negativa in Germania”, a fronte di “una crescita superiore al previsto in Italia, Irlanda e Spagna”. Secondo l’istituzione di Washington, l’Italia rientra nel gruppo di quei paesi dove l’economia dovrebbe segnare un’accelerazione nel biennio 2015-2016: “La moderata ripresa dell’area euro è previsto prosegua nel 2015 e nel 2016, sostenuta da prezzi del petrolio più bassi e dall’indebolimento dell’euro”, sottolinea il documento aggiungendo che la crescita dovrebbe accelerare in Germania, Francia, Italia e, soprattutto, in Spagna. Per la Grecia le prospettive sono ancora difficili.

L’inflazione resta al di sotto degli obiettivi, nei paesi più avanzati, che dovrebbero quindi, secondo il Fmi, mantenere politiche monetarie “accomodanti”.