CYBER CRIME IN AUMENTO, MA SOLO 1 PMI ITALIANA SU 10 E’ CONSAPEVOLE DEL RISCHIO

Le PMI italiane mostrano una crescente consapevolezza circa il rischio legato agli attacchi informatici. La percezione di questa minaccia è infatti cresciuta nell’arco degli ultimi 4 anni dallo 0,8% al 10%, mentre il timore di attacchi alle reti informatiche è aumentato dal 3,2% al 14%.

Seppure in forte crescita, la quota di PMI che teme gli impatti negativi di violazione dei dati rimane molto bassa (10%).

Sono questi i dati emersi dal sondaggio realizzato da Zurich e GfK Eurisko sui rischi e le opportunità di business di un campione di oltre 2.600 Piccole e Medie Imprese in 13 Paesi del mondo in Europa, America e Asia-Pacifico.

Tenere sotto controllo i sistemi informatici è dunque diventato un tema strategico per le aziende, tanto più che, con l’adozione del nuovo Regolamento europeo per la protezione dei dati personali (GDPR), arriveranno nuovi e stringenti adempimenti, oltre a pesanti sanzioni per le aziende che violeranno le prescrizioni, tra cui l’obbligo di rilevare e pubblicizzare il furto d’informazioni entro 72 ore dall’evento, pena multe fino al 4% del fatturato aziendale.

Ogni impreSa, indipendentemente dalle dimensioni è soggetta al rischio cyber (qualsiasi processo produttivo è gestito e controllato attraverso sistemi informatici) e un attacco potrebbe determinare un’interruzione dell’attività con gravi conseguenze in termini di perdita di profitto” afferma Alessandro Zampini, Head of Financial Lines per Zurich in Italia ed esperto di cyber risk. “E anche se negli ultimi anni le imprese stanno diventando più attente ai rischi informatici e più consapevoli degli impatti negativi di una cattiva gestione della sicurezza informatica, la strada è ancora lunga. Con il recepimento del Regolamento Europeo sulla protezione dei dati (GDPR) da parte degli Stati UE entro il 2018 ed uno scenario caratterizzato da un forte aumento di minacce cyber in Italia nell’ultimo anno, la grande sfida con cui le aziende dovranno confrontarsi riguarderà innanzitutto l’implementazione di piani sempre più efficienti ed efficaci per la sicurezza delle reti e la salvaguardia dei dati”.

I risultati dell’indagine Zurich rilevano come le PMI italiane risentono anche quest’anno della congiuntura economica. Circa un terzo delle imprese intervistate (35,5%) teme la contrazione della domanda e un alto livello di concorrenza, congiunto agli effetti del calo dei prezzi sulla marginalità (34%). Fra le più grandi opportunità di sviluppo delle PMI l’indagine registra invece la riduzione dei costi e delle spese aziendali (36,5%); a seguire, il 27,5% delle PMI allarga l’offerta a nuovi segmenti di clientela e a nuovi canali di vendita, come ad esempio il commercio elettronico (14,5%). Sempre fra le opportunità di business, le PMI sono attente alle novità legislative (17,5%) e alle agevolazioni nell’accesso al credito (16,5%).