Cresce il valore dell’export del vino italiano. Secondo i dati raccolti dal neo-costituito Osservatorio del Vino le esportazioni del settore vitivinicolo nel 2015 hanno raggiunto il risultato record di circa 5,5 miliardi di euro, mettendo a segno un aumento di circa il 7% sul dato del 2014.
Il successo del vino italiano nel mondo è stato sicuramente agevolata dalla grande vetrina mondiale di Expo, a cui si sono affiancate una serie di misure per l’internazionalizzazione varate dal Governo che lasciano ben sperare anche per il 2016, nonostante le incertezze legate alle tensioni geo politiche in atto e alla crisi di molte economie extra Ue.
In questo contesto, l’istituzione di un Osservatorio del vino, anche grazie al contributo di enti di ricerca, istituzioni e università, potrà rafforzare questa tendenza, mettendo a disposizione delle aziende elementi conoscitivi e previsionali che servono a potenziare le strategie commerciali.
L’obiettivo dell’Osservatorio del Vino è quello di offrire alle istituzioni un quadro aggiornato e corretto del mercato del vino indispensabile per operare scelte normative e di regolazione adeguate alla realtà.
Le prime attività di ricerca effettuate dall’Osservatorio, riportano che il 64% del consumo di vino è domestico, soprattutto durante i pasti (72%). Il dato sulle vendite di vino nel canale del “fuori-casa” (Horeca, che in Italia rappresenta il 38% delle vendite totali) risulta in crescita nel III° trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: +3,1% nei volumi e + 2,3% nei valori, contro una tendenza all’opposto negativa sul versante dei valori per il canale off-trade (e quindi GDO in primis, che rappresenta il 64% delle vendite totali) sempre riferita allo stesso intervallo temporale che sacrifica il -3,9% in volume per mantenere un + 0,9% in valore.
A livello territoriale la posizione di leader è occupata dalla Regione Veneto, seguita da Piemonte, Toscana e Trentino Alto Adige.
Andando ad analizzare la situazione dei mercati principali di sbocco, la domanda di vino made in Italy nei paesi Extra Ue è cresciuta del 10,8%, mentre nei confini europei dell’Unione del 2,6%. E’ un segnale molto chiaro di come il baricentro dei consumi mondiali di vino si sta spostando sempre di più in aree più periferiche rispetto ai produttori e consumatori tradizionali. Sono qui gli spazi di crescite per le imprese italiane, come per esempio il mercato statunitense, che giocherà un ruolo sempre più strategico nel futuro del vino italiano.
Ottime le performance dell’export in Asia Centrale (+19,1%), Nord America (+17,1%) ed Estremo Oriente (+9,5%). Le esportazioni entro i confini Ue sono cresciute del 2,6%, mentre le vendite sugli Altri Paesi Europei sono in flessione.