BANKITALIA LANCIA L’ALLARME CYBERCRIME: 1 IMPRESA SU 3 SOTTO ATTACCO

Il 2016 è passato agli archivi come l’annus horribilis degli attacchi informatici nel nostro Paese, come rilevato dal rapporto sulla sicurezza informatica di Clusit. A ulteriore conferma di ciò arriva l’allarme lanciato da Bankitalia: un’impresa su tre ha subito danni a causa di un attacco informatico.

Il report “Cyber attacks: preliminary evidence from the Bank of Italy’s business surveysrealizzato da Banca d’Italia mette a fuoco le evidenze preliminari sul rischio di cyber attacchi nel settore privato del nostro Paese. Evidenze fondate su indagini annuali che Banca d’Italia svolge su imprese con più di 20 dipendenti dell’industria e dei servizi non finanziari.

Nonostante solo l’1,5% delle imprese italiane non adotti alcuna misura difensiva, il 30,3% – corrispondente al 35,6% degli addetti – dichiara di aver subito danni a causa di un attacco informatico tra settembre 2015 e settembre 2016.

Più di un’impresa su tre, dunque, ha avuto a che fare con cybercriminali. Un numero in netta crescita rispetto al passato e che non può lasciare tranquilli per il futuro. Se più di un’impresa su tre riferisce di aver subito un attacco informatico, la lettura più immediata è una soltanto: la consapevolezza del rischio informatico è in netta crescita, ma con essa è in crescita anche la vulnerabilità del sistema imprenditoriale.

Sempre secondo lo studio di Banca d’Italia “Il livello di rischio nel complesso dell’economia è probabilmente ancora più alto; il settore finanziario, così come la sanità, l’istruzione e i servizi sociali sono esclusi dal campione, ma secondo altre fonti sono particolarmente attraenti per gli attaccanti”. Anche la componente geografica non è secondaria, dato che dall’analisi dei tassi di attacco rivelati le imprese del Sud Italia sono state meno colpite rispetto a quelle del Centro Nord. Anche alla luce del rapporto di Banca d’Italia, i veri dubbi riguardano il futuro e l’avvento della tanto dibattuta Industry 4.0. Perché se oggi, con un grado di digitalizzazione ancora in fase embrionale, un’impresa su tre del settore privato denuncia di aver subito cyber attacchi, il futuro non può non suscitare una certa preoccupazione, soprattutto se continua a essere snobbata la tutela assicurativa per questa tipologia di rischi.